PMI E SOSTENIBILITÀ

STRATEGIE SOSTENIBILI PER LA SCELTA DELLE FONTI DI FINANZIAMENTO.
In un contesto in cui la sostenibilità assume un’importanza sempre maggiore, le PMI possono beneficiare di nuove e specifiche fonti di finanziamento per sviluppare il proprio business, creando valore non solo per il proprio ambito aziendale, ma anche per la società nel suo complesso, con un impegno specifico verso la sostenibilità economica, sociale e ambientale.


Affinché ciò diventi realtà, è essenziale che gli imprenditori adottino un approccio strategico, riflettendo su come le sfide emergenti possano influenzare o migliorare il modello di business aziendale.
È cruciale anche comprendere appieno la propria situazione finanziaria, analizzare in dettaglio il quadro normativo di riferimento e familiarizzare con gli strumenti offerti dagli Istituti di Credito sul mercato.
Questo processo può essere complesso, specialmente per le PMI che potrebbero non avere le risorse o le competenze necessarie per condurre tali analisi. In queste situazioni, gioca un ruolo fondamentale sia la Banca, operando come partner finanziario, sia il Consulente Aziendale specializzato in Finanza d’Impresa, che offre assistenza e supporto all’imprenditore nelle sue decisioni e valutazioni.


Nella valutazione delle richieste di finanziamento aziendale, le Banche e i Consulenti devono prendere in considerazione vari elementi che vanno oltre la semplice analisi del bilancio aziendale.
È importante sottolineare che il merito creditizio non dipende esclusivamente dalle condizioni finanziarie dell’impresa. Sebbene i dati finanziari siano importanti per valutare l’affidabilità di un soggetto richiedente, l’analisi del credito include anche la finalità del finanziamento e il tipo di strumento finanziario prescelto dall’azienda.


In linea generale, i criteri utilizzati per valutare il merito creditizio di una PMI comprendono una serie di indicatori che valutano il rischio di insolvenza dell’azienda in relazione alla specifica richiesta di finanziamento presentata. È su questa base che le Banche, in prima istanza, determinano la fattibilità dell’operazione rispettando i criteri interni di gestione del rischio e, successivamente, stabiliscono le condizioni finanziarie applicabili al finanziamento.


Nel caso degli investimenti legati alla sostenibilità, l’analisi richiede ulteriori livelli di valutazione. Alcuni anni fa, era sufficiente avere un’idea imprenditoriale valida da presentare al direttore di Banca; oggi questo approccio non è più valido. Le decisioni discrezionali sono limitate e, soprattutto quando si tratta di progetti legati alla sostenibilità, che spesso comportano agevolazioni economiche, è fondamentale elaborare un business plan dettagliato prima di rivolgersi a qualsiasi istituto finanziario.


Concentrandosi sull’ambito ESG, banche e imprese devono estendere la loro valutazione oltre il semplice merito creditizio, tenendo conto nel business plan anche delle variabili riguardanti le abitudini e gli atteggiamenti di consumo dei clienti finali, sempre più sensibili alle tematiche ESG.
Questo compito è tutt’altro che facile; in particolare, per le imprese di piccole dimensioni che non hanno le risorse finanziarie per istituire un reparto dedicato allo studio delle tematiche ESG e dei loro modelli di sviluppo, la sfida diventa ancora più impegnativa.
Ecco perché diventa essenziale rivolgersi a consulenti aziendali specializzati in finanza d’impresa che abbiano acquisito competenze specifiche nell’ambito ESG.

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